L’evoluzione digitale dei veicoli connessi porta con sé innumerevoli vantaggi, ma introduce anche una sfida spesso sottovalutata: la cybersicurezza. Trascurare questo aspetto potrebbe avere…

L’evoluzione digitale dei veicoli connessi porta con sé innumerevoli vantaggi, ma introduce anche una sfida spesso sottovalutata: la cybersicurezza.
Trascurare questo aspetto potrebbe avere conseguenze devastanti, dalla perdita di dati sensibili a rischi concreti per la sicurezza.
Il camion connesso: un bersaglio in movimento
Un veicolo industriale moderno è equipaggiato con decine di centraline (ECU), sensori, sistemi telematici e moduli di connettività che comunicano costantemente tra loro e con sistemi esterni, costituendo un bersaglio per potenziali cybercriminali.
Gli attacchi informatici possono variare da fastidi minori a scenari catastrofici: informazioni sensibili sul conducente, sulle rotte, sui carichi, specialmente se di valore, possono essere sottratte e vendute o possono venire compromessi i dati aziendali, inficiando, ad esempio, la gestione della flotta.
Le conseguenze di un attacco
Un attacco potrebbe pregiudicare la sicurezza bloccando un veicolo, alterare i dati di carico/scarico, sabotare i sistemi di refrigerazione o persino deviare il veicolo. I sistemi di bordo potrebbero essere resi inutilizzabili fino al pagamento di un riscatto, paralizzando completamente l’attività.
Occorre, quindi, sensibilizzare l’intero settore a concetti di sicurezza accurati ed efficaci.
Il ruolo cruciale della Cybersicurezza
Nel 2023, gli analisti hanno stimato che il 46% delle aziende di autotrasporti non aveva allocato budget per la Cyber Security, altri hanno rilevato che il 36% di attacchi informatici negli Stati Uniti ha visto direttamente coinvolte aziende di autotrasporti, evidenziando una profonda dicotomia tra la consapevolezza di un potenziale problema e la sua reale gestione e presa in carico.
E’ opportuno cominciare a considerare la Cyber Security come un fattore che guida la produzione stessa dei nuovi veicoli connessi.
Come rispondono i Costruttori
L’industria si sta già preparando a rispondere a queste sfide, predisponendo i prossimi veicoli connessi con la cybersicurezza by design, isolando i sistemi critici per la guida da quelli di infotainment o telematica, meno critici, o criptando tutte le comunicazioni (dal sensore al cloud) così da prevenire spiacevoli intercettazioni.
La risposta dei trasportatori
La protezione dei veicoli connessi non è solo responsabilità del costruttore, ma richiede un impegno attivo da parte di tutti gli attori coinvolti. L’educazione degli operatori sui rischi di un potenziale cyber attacco è il primo passo, insieme alla consapevolezza delle tecniche di phishing, dell’importanza delle password complesse e di non connettere dispositivi USB sconosciuti.
Diventa indispensabile adottare un approccio che affronti la tecnologia tenendo conto delle implicazioni etiche, sociali e personali dell’uso dei dati e dei sistemi informatici, specialmente quando si tratta di informazioni sensibili.
Servono competenze approfondite
Un veicolo connesso richiede competenze sempre più approfondite non solo sulla meccanica, ma anche sui sistemi elettronici, i protocolli di comunicazione e i software di bordo. Non solo sarà fondamentale tenersi aggiornati e formarsi continuamente, ma sarà indispensabile seguire scrupolosamente le procedure di aggiornamento software fornite dalle case madri, verificando l’autenticità dei pacchetti di installazione.
a cura di Francesco Oriolo
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