Dopo diversi anni, il Gruppo ligure, composto da tre società attive nel trasporto container, riacquista veicoli della casa olandese

Dopo diversi anni, il Gruppo ligure, composto da tre società attive nel trasporto container, riacquista veicoli della casa olandese. All’origine della decisione, tre ragioni essenziali: la vicinanza e l’efficienza dei centri assistenziali in ogni punto del territorio in cui i mezzi andranno a operare; la possibilità di recuperare con gli XF un 20% di quei maggiori costi indotti dal congestionamento del traffico in Liguria; l’accettazione entusiastica, basata soprattutto sul comfort, da parte dei 110 autisti del Gruppo. |
Il Gruppo Pittaluga acquista 10 DAF XF 480, ma soprattutto torna a scegliere il marchio olandese dopo quasi 15 anni di distanza. Le ragioni sono diverse, alcune contingenti, altre frutto di complesse dinamiche geopolitiche. Attraverso tre società – la capogruppo Pittaluga Servizio Containers, attiva a Genova dal 1972, la San Giovanni Trasporti e Vetra Logistics, insediate rispettivamente nel polo logistico di Castel San Giovanni (Piacenza) e a Collesalvetti (Livorno) – il Gruppo ligure opera nel trasporto container, settore già esposto a turbolenze nel periodo post Covid, a causa di un altalenante andamento dei noli e di dinamiche spiazzanti prodotte dalle evoluzioni delle alleanze tra i leader del mercato mondiale, è diventato poi sempre più imprevedibile sia per le guerre fisiche, che hanno reso a lungo impraticabile il canale di Suez e marginalizzato i traffici mediterranei, sia per le guerre commerciali e per la scia creata dall’incerta applicazione dei dazi voluti dagli Stati Uniti. Rete assistenza DAFEcco perché, di fronte a questo mare di incertezze, quando per il Gruppo Pittaluga è arrivato il momento di investire in nuovi veicoli, li ha acquisiti senza nemmeno sapere dove saranno destinati: ciò che conta è farsi trovare pronti quando il mercato mondiale metterà in scena la prossima imprevista piroetta. «L’importante, però – sottolinea l’amministratore delegato e responsabile commerciale del Gruppo, Fabio Pittaluga – è che a prescindere dal luogo di attività, che sia Genova, Livorno o l’area milanese, quella principalmente toccata dalle nostre missioni di trasporto, in tutti questi luoghi ci sia un punto assistenziale vicino ed efficiente. E la rete DAF soddisfa questa condizione». Consumi di carburante e Contratti di assistenzaLa seconda motivazione all’acquisto è figlia del ponte Morandi. Da quando è crollato, il 14 agosto 2018, il traffico autostradale in Liguria si è congestionato. Così, quantifica Pittaluga, «per fare le stesse missioni, oggi serve il 30% di tempo in più. Una perdita di produttività e di fatturato che si riesce a recuperare soltanto in due modi: aumentando le tariffe di trasporto a carico della committenza e contendendo i costi gestionale dei veicoli. Ma siccome aumentare le tariffe con percentuali elevate è comunque complicato, la fetta principale di contenimento delle uscite va ricercata nei veicoli». L’amministratore ha fatto i conti in modo preciso: «Quello che ci aspettiamo acquistando i nuovi DAF è di recuperare, tramite una riduzione dei consumi di carburante e dei costi di manutenzione, circa un 20% di quanto ci costringono a perdere i rallentamenti indotti dal traffico». E proprio a tale scopo i veicoli sono coperti da un contratto di manutenzione che, secondo l’AD, «è utile ad estendere la garanzia ad alcune componenti essenziali, ad avere una scontistica sui ricambi e ad ottenere un canale preferenziale nel ricevimento in officina, in modo da contenere i tempi di attesa».
Inoltre, tra le motorizzazioni disponibili si è optato per quella con una potenza di 480 CV, che sarà alimentata con HVO, perché viene considerata un compromesso ottimale rispetto a ogni tipologia di percorrenza, sia rispetto ai tratti pianeggianti padani, sia su quelli montuosi che ci si trova ad affrontare uscendo o rientrando dalla Liguria. Comodità e Vivibilità della cabina DAFParte del recupero affidato ai veicoli coincide con la terza motivazione all’acquisto ed è la conseguenza delle motivazioni personali dei conducenti. «Con l’attuale carenza di autisti – ricorda Pittaluga –nessuno può permettersi di acquistare camion senza prima ascoltare il parere di chi li guiderà. E quando abbiamo interpellato i nostri 110 autisti dipendenti – uno per ogni veicolo della flotta – abbiamo raccolto giudizi molto positivi rispetto al DAF XF, sia perché di primo impatto la macchina è molto bella, esternamente come internamente. Ma soprattutto perché è spaziosa e quindi l’autista che ci vive all’interno, che ci trascorre – almeno nel nostro caso – 6-7 notti ogni mese, tiene molto in considerazione la vivibilità. E se l’autista si sente a suo agio, se lavora in un ambiente di cui è soddisfatto, anche noi siamo contenti perché lo vediamo più disponibile e maggiormente attento. E in definitiva, anche più produttivo».
Non è un caso, allora, come puntualizza l’AD, che il Gruppo Pittaluga registri un tasso di sinistrosità decisamente contenuto, conquistato con una politica precisa – aggiunge – «che prevede di assegnare un mezzo a ogni singolo autista così da farlo diventare il suo esclusivo posto di lavoro e da indurlo a prestargli le giuste attenzioni anche rispetto al lavaggio e alle manutenzioni. Perché se il mezzo sta bene, allora l’autista sta bene e, di conseguenza, anche l’azienda».
Un circolo virtuoso che funziona: perché è vero che l’età media degli autisti raggiunge i 47-48 anni, ma è anche vero che molti dei 110 attualmente al servizio del Gruppo lo sono da tanti anni e spesso ci rimangono fino alla pensione. E dietro questo alto livello di fidelizzazione c’è non soltanto l’affidamento in esclusiva di un camion comodo, ma anche un soddisfacente livello retributivo e – come lo definisce Pittaluga – «un sincero rispetto reciproco, vale a dire la possibilità di stabilire un dialogo diretto tra proprietà e dipendenti, basato sulla convinzione che l’autista svolga nell’azienda una funzione essenziale e che, come tale, vada valorizzata».
Un clima di dialogo che riflette in parte anche il familiare assetto societario, visto che a coadiuvare Fabio Pittaluga nella gestione del Gruppo c’è suo fratello Marco in veste di responsabile operativo e sua sorella Monica come responsabile amministrativa. «Sono sempre molto contento – sottolinea Massimo Dodoni, amministratore delegato di DAF Veicoli Industriali – quando riusciamo a conquistare un nuovo cliente. Ma sono doppiamente contento quando un’azienda di trasporti che ci aveva scelto in passato, dopo averci abbandonato torna nuovamente ad acquistare nostri veicoli. È il segno che quanto fatto negli ultimi anni colpisca nel segno e riesca a fornire maggiore soddisfazione alle esigenze di chi con i camion lavora ogni giorno».
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a cura di Redazione
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