La crisi dei rimorchi e semirimorchi non si ferma

La crisi del comparto non si arresta: in profondo rosso anche Febbraio (-26,2%)

Febbraio ancora negativo per il comparto dei rimorchi e semirimorchi. Come emerge dai dati del Centro Studi e Statistiche dell’UNRAE – sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) – il mercato dei veicoli trainati  –Rimorchi e semirimorchi con massa totale a terra superiore alle 3,5 t –  continua a perdere terreno, segnando un -26,2% rispetto allo stesso mese del 2023.

Rimorchi e semirimorchi con massa totale a terra superiore alle 3,5 t:

  • febbraio 2024 vs 2023: -26,2% (990 unità immatricolate verso 1.342)

Mercato rimorchi e semirimorchi: continua il trend negativo

Il trend negativo già iniziato nel corso dello scorso anno per il mercato dei veicoli trainati si protrae anche  a febbraio ( -26,2%), confermando la caduta libera delle immatricolazioni nel comparto, pari nell’ultimo mese a sole 990 unità contro le 1.342 dello stesso periodo del 2023. Nel primo bimestre del 2024 si registra una perdita consolidata in termini di volume di 470 mezzi, con un disavanzo dall’inizio dell’anno del -17,7% (2.188 unità vs 2.658).

Mercato rimorchi e semirimorchi: la dichiarazione di Michele Mastagni UNRAE

“Come già anticipato nel corso dell’anno passato, i dati delle immatricolazioni mensili, che si riferiscono ad ordini acquisiti nell’ultimo trimestre del 2023, continuano ad essere profondamente negativi per il nostro comparto e prevediamo che la contrazione della domanda di nuovi veicoli trainati si protrarrà ancora almeno per i primi sei mesi del 2024”, commenta Michele Mastagni, Coordinatore del Gruppo Rimorchi, Semirimorchi e Allestimenti di UNRAE. “Nella speranza che i recenti incentivi agli investimenti nel settore dell’autotrasporto diano i segnali di ripresa sperati, desideriamo ribadire con forza l’assoluta necessità di un piano straordinario di sostegno allo svecchiamento dell’ormai vetusto parco circolante italiano, affinché i mezzi più obsoleti possano essere sostituiti con rimorchi e semirimorchi di ultima generazione”, aggiunge Mastagni.

“Tali interventi risultano cruciali al fine di incrementare gli standard di sicurezza stradale. Le motrici moderne sono sempre più sofisticate e sicure grazie all’elettronica che le governa, ma se agganciano un semirimorchio di quindici anni fa si rischia che il veicolo trainante e quello trainato possano non dialogare, costituendo un pericolo sulla strada”, continua il Coordinatore del Gruppo associativo. “Infine, accogliamo con grande favore il voto del Parlamento europeo a supporto della revisione della Direttiva su pesi e dimensioni dei veicoli pesanti per incentivare l’adozione di soluzioni di trasporto più green e sostenibili. A questo proposito, ribadiamo la proposta di consentire anche in Italia la circolazione di complessi veicolari fino a 18,75 metri, una misura che garantirebbe vantaggi evidenti grazie a una maggiore efficienza dei viaggi, minori costi per le imprese, risparmi di carburante e conseguenti riduzioni di emissioni di CO2, conclude Mastagni.

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a cura di Redazione