Veicoli commerciali: ad aprile nono calo consecutivo

Ad aprile il mercato dei veicoli commerciali leggeri in Italia registra il nono calo consecutivo, con una flessione dell’8,1% e 15.140 immatricolazioni contro le…

Ad aprile il mercato dei veicoli commerciali leggeri in Italia registra il nono calo consecutivo, con una flessione dell’8,1% e 15.140 immatricolazioni contro le 16.473 di aprile 2024. Il primo quadrimestre dell’anno conferma la tendenza negativa con un totale di 62.859 immatricolazioni, in calo del 13,6% rispetto alle 72.768 di gennaio-aprile 2024.

 

La diffusione della mobilità a zero o bassissime emissioni nel comparto continua a essere molto lenta: ad aprile la quota di veicoli elettrici puri si è attestata al 3,4%, in crescita rispetto all’1,4% dello stesso mese del 2024 (penalizzato dall’attesa degli incentivi), ma sostanzialmente stabile rispetto al 3,2% di marzo.

 

Sul fronte delle emissioni di CO₂, l’Italia registra nel primo quadrimestre del 2025 un valore medio di 189,5 g/km per i veicoli commerciali, ancora lontano dal target europeo di 153,9 g/km previsto per il periodo 2025-2029. Secondo gli ultimi dati disponibili, a fine 2023 le emissioni medie in UE si attestavano a 180,8 g/km, mentre quelle italiane (190 g/km) risultavano superiori del 5,1%. E il divario era ancora più ampio nel comparto vetture, dove le emissioni nazionali erano del 12,3% superiori alla media europea.

 

«Accogliamo con favore l’approvazione da parte del Parlamento e del Consiglio Europeo delle modifiche al Regolamento sugli obiettivi di emissione di CO – dichiara Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE. Il nuovo criterio di calcolo su base triennale (2025-27), che consente ai Costruttori di compensare eventuali scostamenti dai target annuali con risultati migliorativi negli anni successivi, rappresenta un passo importante per una maggiore flessibilità, pur mantenendo inalterati gli obiettivi ambientali prefissati.»

 

«È però indispensabile accelerare il percorso di transizione energetica – prosegue Crisci. Per farlo servono misure concrete e tempestive: una revisione della fiscalità coerente con il Piano della Commissione Europea che punta a flotte aziendali totalmente decarbonizzate; un deciso sviluppo delle infrastrutture di ricarica anche per i veicoli commerciali leggeri; e l’introduzione di un credito d’imposta al 50% per gli investimenti privati in colonnine fast (oltre 70 kW) nel triennio 2025-27».

 

Non da ultimo, continua a mancare un piano strutturale di sostegno al rinnovo del parco circolante. Alla fine del 2024, su un totale di 4.515.000 veicoli, oltre il 37% risultava ancora ante Euro 4, con più di 19 anni di anzianità.

 

È auspicabile che i circa 100 milioni di euro residui dei precedenti programmi di incentivazione possano essere rapidamente riallocati per misure volte al ricambio di una flotta datata, meno sicura e fortemente inquinante.

 

La struttura del mercato di aprile 2025, con dati quasi definitivi, confrontata con lo stesso periodo 2024, conferma un andamento negativo di quasi tutti i canali. I privati, con una flessione inferiore al mercato, recuperano 0,9 punti di quota, al 16,4% di share (16,2% nel cumulato). Il noleggio a lungo termine cede 3 decimali, fermandosi al 31,0% del totale mercato (al 30,8% nei 4 mesi, -3,3 p.p.), per la pesante flessione delle società Top, a fronte di un ottimo incremento delle Captive. Il noleggio a breve perde oltre 1/3 dei volumi, scendendo al 4,7% di quota (-1,9 p.p., 4,0% nel quadrimestre, -1,7 p.p.), enti e società mantengono la prima posizione e, con una flessione più contenuta del mercato, salgono al 40,9% di share (+0,6 p.p.). In lieve crescita solo le auto-immatricolazioni (+3,8%), che salgono al 7,1% di quota nel mese (+0,8 p.p.) e all’8,1% nel quadrimestre.

 

Sul fronte delle motorizzazioni, in aprile il diesel perde 2,7 punti, all’80,8% di quota (82,2% a gennaio-aprile, in linea con il 2024.). Il motore a benzina guadagna 1 decimale, al 4,0% del totale (3,9% nel quadrimestre). Il Gpl si ferma al 2,3% nel mese e nel cumulato, il metano rappresenta lo 0,1% sia in aprile che nel cumulato, i veicoli plug-in si portano allo 0,4% di share nel mese e nel quadrimestre. Come anticipato, recuperano i veicoli BEV, che passano dall’1,4% di un anno fa al 3,4% attuale (3,1% nel quadrimestre), mentre i veicoli ibridi guadagnano 0,6 punti e coprono il 9,0% del totale (8,0% nel cumulato).

 

La CO2 media ponderata in aprile scende del 3,5% a 188,8 g/Km (rispetto ai 195,7 g/Km dello stesso periodo 2024). Nei 4 mesi si riduce del 2,5% a 189,5 g/Km.

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a cura di Redazione