I poli di Volvo Trucks non portano più rifiuti in discarica. Digitalizzazione, prossimità degli impianti di recupero e sostenibilità alla base della trasformazione. Dal 2019, gestite oltre 3.850 tonnellate di rifiuti, compensate oltre 38 tonnellate di CO₂ equivalente emesse.

Volvo Trucks Italia ha raggiunto un traguardo che segna un nuovo standard nel settore dell’industria manifatturiera sostenibile: Zero waste to landfill – ovvero zero conferimenti diretti in discarica – nei 16 stabilimenti di proprietà Volvo Truck Center Italia presenti sul territorio nazionale. Un risultato reso possibile da un lavoro strutturato e sinergico condotto insieme a Omnisyst, partner strategico e tecnico dell’azienda da oltre sei anni.
Grazie a un approccio integrato, digitale e capillarmente monitorato, Volvo Trucks ha centrato l’obiettivo richiesto da casa madre in Svezia – di zero rifiuti conferiti in discarica. Con una visione industriale improntata all’innovazione sostenibile, il produttore svedese in Italia conferma il proprio impegno per una mobilità a impatto positivo, non solo nella produzione veicolare ma anche nella gestione e valorizzazione dei rifiuti generati dal ciclo produttivo.
Fondata nel 1928, Volvo Trucks guida la trasformazione ambientale e digitale del settore. In Italia, la rete produttiva è articolata e distribuita, elemento che ha rappresentato una delle principali sfide operative nel percorso verso lo zero conferimento in discarica. Il risultato è stato conseguito anche grazie a Omnisyst, realtà specializzata nella gestione circolare dei residui industriali, che opera sin dal principio con un approccio orientato a semplificare la complessità normativa e organizzativa.
Attraverso un modello operativo che coniuga digitalizzazione, monitoraggio continuo e prossimità logistica, Omnisyst ha messo a disposizione di Volvo Trucks un software proprietario che consente una completa digitalizzazione del processo di gestione ambientale, garantendo tracciabilità, standardizzazione e reportistica immediata.
La capillarità dell’intervento è stata assicurata anche da una rete di fornitori altamente qualificati e distribuiti in modo omogeneo sul territorio, selezionati secondo un processo strutturato di qualifica e audit continuo, con logiche di multisourcing per minimizzare i rischi e garantire continuità di servizio e conformità normativa, anche nei contesti più complessi.
L’evoluzione della gestione dei rifiuti nei siti Volvo Truck Center Italia mostra risultati concreti e tracciabili. Diversi stabilimenti hanno già raggiunto il 100% di rifiuti avviati a recupero, mentre negli altri la quota residua viene gestita attraverso trattamenti in D8 e D9, ovvero depurazione biologica e chimico-fisica. Si tratta di operazioni per rifiuti che non possono essere destinati direttamente al recupero, ma che consistono nella depurazione delle acque e nella stabilizzazione dei fanghi. L’alternativa a queste soluzioni, da valutare caso per caso, sarebbe la termovalorizzazione, una pratica che però comporterebbe impatti ambientali ed economici significativamente più alti.
Il volume totale di rifiuti gestito dal 2019 a fine 2024 ammonta a 3.851 tonnellate. Sul fronte delle emissioni, l’impegno di Volvo Trucks è andato ben oltre la sola compensazione. Dal 2020 al 2024, sono state compensate oltre 38 tonnellate di CO₂ equivalenti residuali, ma la vera sfida è stata ridurre queste emissioni alla fonte. Grazie all’ottimizzazione dei carichi di trasporto e alla selezione di impianti in prossimità, si è resa possibile una significativa riduzione delle distanze percorse e, quindi, delle emissioni. La CO₂ compensata rappresenta infatti la quota residua e costantemente decrescente, calcolata grazie a un algoritmo sviluppato internamente da Omnisyst e compensata attraverso crediti certificati.
Infine, uno degli elementi di maggiore complessità è rappresentato proprio dalla geografia industriale della rete Volvo Truck Center Italia, distribuita su 16 siti diversi, ciascuno con specificità operative, produttive e logistiche. In questo contesto, Omnisyst ha svolto un ruolo abilitante, promuovendo la standardizzazione delle best practice e trasferendo il
a cura di Redazione
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