Scandicar: un ecosistema a servizio del cliente

Scandicar e i suoi oltre cinquant’anni di storia: l’intervista esclusiva a Giuseppe Gardoni, Presidente e AD di Scandicar Spa, concessionaria SCANIA ed ecosistema al servizio della clientela

Corre l’anno 1974 e gli scandinavi di Scania sbarcano in Italia con Armando Rangoni, che fonda Italscandia Autocarri Spa; l’ambasciatore del Grifone nelle terre d’Emilia è Carlo Bussetti, che nello stesso anno fonda la Scandicar Srl con sede a Verona e base operativa a Sant’Ilario d’Enza (RE). La sua visione è chiara: costruire una rete solida per la vendita e l’assistenza dei veicoli Scania nelle province di Parma, Piacenza e Reggio Emilia. Così una storica rete di officine presidia il territorio (Orvi Fiorenzuola, Diesel Emilia Service, poi Eurodiesel a Parma e Calerno, Valetti di Tresenda, Orvi Due, Officina Martelli, Officina Dall’Angelo, Officina Eurosam Due, Officina Arduini), mentre il cuore pulsante batte in Via Paradigna 133a, a Parma. Nel 1981 entrano nuovi soci del settore automotive, nel 1984 nasce la sede di Caponago (MB), condivisa da Scandicar e da Orvi, e nel 1993 l’azienda si sposta a Orio al Serio per volontà dell’importatore Rangoni. Nel 1986 si apre un nuovo capitolo: la famiglia Gandini entra in società, acquisendo Scandicar tra altre realtà del settore. Sotto la guida del dottor Gandini, ortopedico con visione imprenditoriale, l’offerta si amplia con Nissan e Isuzu. Scandicar, inoltre, commercializza anche rimorchi con diversi brand tra i quali il marchio Cardi, fino ad arrivare oggi ad una stretta e importante collaborazione con Kögel. Dieci anni dopo, nel 1996, Bussetti si ritira. Il testimone passa, ma la missione resta.

INTERVISTA A GIUSEPPE GARDONI

Gardoni, quando ha mosso i primi passi nel settore dei veicoli industriali?

“La mia prima esperienza nei leggeri risale alla metà degli anni 90, quando su insistenza di mio suocero sono entrato nel Gruppo. Prima lavoravo in settori diversi, come gli impianti di panificazione industriali e con responsabilità sull’area Spagna, Francia e Maghreb. Iniziai come venditore, pur essendo già nel CdA: una scelta voluta, per capire dinamiche e prodotto sul campo”.

Cosa rende diversa la vendita di veicoli industriali rispetto ad altri settori?

“La vendita, se bene interpretata, è figlia della prospezione fisica. Serve incontrare davvero il cliente, costruire la relazione, non basta attenderlo in concessionaria. Dal 1996 al 1999 mi sono formato sui veicoli leggeri, poi passai all’auto con Opel, fino al rientro in Scandicar nel 2009”.

Quel periodo, dal 2008 al 2014, sono stati anni neri per il veicolo industriale. Com’è avvenuto il rilancio della Scandicar?

“Nel 2009, anche a seguito della crisi, la famiglia decise di dividere le aziende in modo da avere una maggiore concentrazione su ciascun business. Io assunsi la guida di Scandicar e, parallelamente, mia moglie iniziò a seguire un service un’Audi-VW che avevo creato. Iniziammo con una nuova sede da 18.000 mq, il telefono smise di squillare. Fu decisivo puntare sul trading, sull’usato e mantenere la relazione con il cliente. Inoltre, tagliammo i costi rimettendo i conti a posto in due anni”.

Quali sono stati i passi successivi?

“Nel 2015 nasce la società di service a Parma, con Eurodiesel, e a Bergamo con ORVI. Da lì ripartimmo con fiducia di Scania e il mercato in ripresa. Con il nuovo veicolo del 2016 i volumi crebbero costantemente”.

E oggi come vede il mercato?

“Il sentiment è stabile, ma con riflessi negativi. L’aftersales, invece, va bene grazie al circolante. Il trading resta centrale: permette di mantenere viva la relazione, essere sempre una soluzione per il cliente. E oggi questo fa la differenza”.

Gardoni, ha parlato spesso di ‘servitizzazione’. Cosa intende?

“È l’allungamento della catena del valore per il cliente. Non vendiamo solo camion e autobus, offriamo soluzioni. Servizi finanziari, assistenza, ritiro usato, officine, consulenze aziendali a tutto tondo. Questo è il nostro approccio”.

Programmi per il futuro?

“Alcuni investimenti importanti, quali una nuova officina a Piacenza sull’Autostrada A1 con Eurosam Due, resa possibile dalla vincente sinergia con il Presidente Andrea Chiozza, un impianto fotovoltaico per la concessionaria di Bergamo, l’ampliamento strutturale dell’officina e della sede di Parma, un terreno per lo stoccaggio di veicoli a Parma e un ulteriore slancio al business dei camper Chausson, iniziato nel 2022”.

GIUSEPPE GARDONI E LA SVOLTA

Il 2009 segna una nuova ripartenza. Con una ristrutturazione familiare, Giuseppe Gardoni prende le redini di Scandicar. Nasce una sede moderna, vicina all’A1, e si rilancia il business: ricambi, veicoli nuovi e usati, un servizio post vendita sempre più efficiente. Scandicar dimostra la sua forza nel post vendita, in particolare nella distribuzione di ricambi, con 2 magazzini (Parma e Orio al Serio) e un network di 10 officine autorizzate; consolida la parte commerciale, dando uno slancio alle vendite di nuovi veicoli, di rimorchi e dell’usato da trading. Nel 2011 Scandicar insieme al Presidente Andrea Chiozza ritira le quote di Eurosam Due, officina di Piacenza, mentre nel 2015 la concessionaria parmense entra in partecipazione nelle due officine integrate nelle strutture di Orio al Serio e di Parma. Lo stesso anno avviene un passaggio importante: l’ampliamento della zona di vendita veicoli con il mandato per il distretto di Bergamo e Sondrio. E oltre l’orizzonte ci sono tutte le condizioni per continuare a vedere Scandicar protagonista in un mondo in trasformazione.

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a cura di Francesco Oriolo